Danze etniche argentine: non solo tango
Anche in Europa comincia a diffondersi la conoscenza del folklore argentino più autentico, plurisecolare ma ancora vivo ai giorni nostri, fatto di musiche e di balli tipici nelle feste o nelle riunioni famigliari
Non solo tango. L’Argentina, di cui tutti conosciamo questa espressione artistica dal fascino immenso, è una regione da cui provengono moltissimi balli popolari poco noti. Ogni area di questo vasto Paese ha i suoi e tutti affondano le radici nell’epoca precedente all’arrivo dei primi colonizzatori spagnoli nel XVI secolo. Sono stati poi contaminati e arricchiti da elementi e tratti di numerose altre culture, portate dai flussi migratori dall’Europa, dall’Africa e dal Medioriente, ma sono comunque forme coreutiche permeate fortemente della cultura degli antichi popoli locali, che spesso attribuivano loro una valenza religiosa o catartica. Andrea Cioni e Teresa Furno (nella foto sopra), ballerini e coreografi, studiosi e divulgatori del folklore argentino con il progetto Pasiόn folklorica, si sono innamorati della forza espressiva e dell’autenticità di questa cultura plurisecolare, tramandata fino ad oggi, e nell’ultima edizione di Danzainfiera l’hanno portata sul palco di Duende, la vetrina coreografica promossa dal portale Ballare viaggiando.
Fin dalle origini e ancora oggi, nella cultura locale, molte di queste espressioni artistiche caratterizzano le feste e le riunioni famigliari.
Dal Carnavalito alla Zamba
Fra tante danze dai nomi suggestivi, come Carnavalito, Escondido o Gato, le due più diffuse nella loro terra d’origine sono la Chacarera, dal ritmo più mosso e vivace, e la Zamba, più lenta e romantica. Nate nella regione di nord ovest, a volte vengono ballate in gruppo nelle feste, tutti in cerchio, perché hanno in sé fortissimi elementi di socialità: i ballerini non danzano per se stessi ma l’uno per l’altro e il senso di coesione e di inclusività è molto forte. Per loro natura, tuttavia, sono due danze di corteggiamento, quindi di coppia, e la loro caratteristica è il fatto di essere prive di contatto fisico fra i partner. Fra i danzatori c’è sempre e solo un legame visivo, un intenso scambio di sguardi che deve trasmettere le emozioni reciproche nel gioco della seduzione. Fra l’uomo e la donna si sprigiona così una forte energia, che viene percepita chiaramente anche da chi guarda. La accentuano l’emozione e il coinvolgimento dati dalla musica, i cui ritmi sono incalzanti, ipnotici e ripetitivi. Gli strumenti sono semplici: la chitarra, il violino e il bombo, cioè un particolare tamburo tipico del Sudamerica, il cui suono percussivo è profondo, molto potente e richiama il ritmo vitale del cuore.
Ritualità e magia
Originariamente le danze folkloristiche argentine non venivano eseguite per un pubblico di spettatori, ma segnavano i diversi momenti e i rituali della vita della comunità: oggi ne vengono proposte anche interpretazioni in forma di spettacolo, senza però tradire il loro significato originario. Chi ha assistito alle esibizioni, anche all’appuntamento fiorentino, ne ha sottolineato la grande magia.
Andrea Cioni e Teresa Furno organizzano eventi, seminari e lezioni di ogni livello tecnico: i balli popolari argentini non presentano difficoltà tecniche particolari, quindi sono adatti a tutti e, di solito, chi si iscrive a un corso ne viene rapidamente conquistato.
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