Asma: in montagna per stare meglio
Per chi soffre di asma, in particolare per i bambini, una vacanza in montagna è salutare. E aiuta a scoprire le grandi opportunità di socializzazione offerte dallo sport
Inverno è sinonimo di vacanze in montagna che rappresentano un’ottima opportunità per i più piccoli per avvicinarsi all’attività fisica, fondamentale non solo per una crescita sana ma anche per rafforzare l’autostima, conoscere le proprie possibilità e i propri limiti, imparare a stare con gli altri.
Anche i bambini e gli adolescenti che soffrono di asma possono godere in tranquillità dei benefici di una vacanza in quota.
Certo, la malattia deve essere ben controllata e che si deve adottare qualche semplice precauzione.
Perché fa bene
Secondo gli esperti dell’Istituto Pio XII Onlus di Misurina, l’unico centro di eccellenza in Italia per la cura e la riabilitazione in alta quota delle malattie respiratorie pediatriche, non c’è nessuna ragione per sconsigliare ai piccoli asmatici di fare sport in montagna. Al contrario l’esercizio fisico presenta notevoli vantaggi. Innanzitutto aiuta i bambini a convivere con la malattia facendoli sentire più sicuri e aiutandoli a instaurare dei rapporti significativi in modo da poter uscire dalla condizione di isolamento in cui spesso si trovano. Praticare uno sport per un bambino asmatico, oltre ad essere un’ottima ginnastica respiratoria, rappresenta un forte stimolo per imparare a gestire le dinamiche di gruppo, acquisire competenze sociali e tenere a freno il rischio di disturbi depressivi che si possono presentare quando i bambini vengono esclusi dalla pratica sportiva per colpa della loro malattia.
Scegliere la media altitudine
Ideale è scegliere un soggiorno in montagna a media altitudine, tra i 1600 e i 1200 metri. L’aria rarefatta e leggera contribuisce infatti a migliorare i flussi respiratori riducendo il lavoro che si deve compiere ad ogni espirazione. Naturalmente prima che i bambini comincino a fare attività fisica in quota è importante che venga fatta un’attenta valutazione della risposta individuale all’altitudine.
Prima, non trascurare il riscaldamento
Fondamentale poi che venga sempre effettuato un buon riscaldamento muscolare prima dello sport che dovrebbe essere più prolungato di quello di chi non soffre di asma. La regola più importante è infatti quella di evitare sforzi improvvisi a freddo che possono compromettere il respiro: l’apparato respiratorio degli asmatici reagisce in modo anomalo e ha bisogno di più tempo per adattarsi alle modificazioni fisiche dell’aria inspirata. Se possibile sarebbe utile insegnare ai piccoli a inspirare sempre con il naso in modo per permettere all’aria di umidificarsi, essere filtrata e riscaldata.
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