Giornata del risparmio energetico: e tu come cuoci la pasta?
In occasione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, i consigli per tagliare sui consumi anche con una carbonara
Spaghetti aglio e olio, la classica cacio e pepe o un piatto di farfalle al ragù di verdure di verdure per soddisfare il palato dei vegetariani.
Qualunque sia il formato di pasta che si sceglie, o il condimento, il segreto di un primo che risponde ai criteri del gusto ma anche del rispetto dell’ambiente sta nella cottura.
Ecco allora che in occasione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, istituita dal Parlamento italiano il 16 febbraio del 2005 per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse, i pastai di Unione Italiana Food propongono tre semplici regole per dimezzare i consumi durante la preparazione della pasta.
Numeri da wow
Il risultato? Davvero sorprendente: se tutti gli italiani seguissero questi accorgimenti ogni volta che, in un anno, “calano” gli spaghetti, i fusilli o i maccheroni si arriverebbero a risparmiare almeno 350milioni di chilowattora, sufficienti a illuminare gli stadi di calcio per tutte le prossime 24 stagioni di Serie A, Premier League, Liga spagnola e Bundesliga. In più si risparmierebbero 4.100 m³ di acqua, sufficienti a riempire 1640 piscine olimpioniche e fino a 776 chilotonnellate di CO2e, le emissioni di una macchina per 21 viaggi andata-ritorno tra la Terra e il Sole.
1) Usa il coperchio finché l’acqua bolle
La pentola in cui si cuoce l’acqua della pasta va sempre tenuta coperta per accelerare il bollore togliendolo poi quando la si butta. Così facendo si risparmia fino al 6% di energia e di emissioni di C02. E per di più pranzo o cena sono in tavola in minor tempo.
2) Non esagerare con la quantità di acqua
Si pensa, ma a torto, che per cuocere la pasta ce ne voglia tanta. In realtà la regola della nonna che suggeriva un litro di acqua ogni etto di pasta oggi può essere rivista dal momento che la qualità della pasta è più alta e rilascia meno amido in cottura e questo consente di scendere a 0,7 litri di acqua per etto. Cuocere la pasta in meno acqua concentra l’amido, rende più facile legare con il condimento ma soprattutto porta a risparmiare il 13% di energia. Senza contare, il che non guasta, un risparmio del 30% del consumo di acqua.
3) Spegni il fuoco prima del tempo
La cottura passiva fa miracoli in termini di sostenibilità. Con questo metodo la pasta cuoce a fuoco acceso solo per 2-4 minuti da quando l’acqua riprende il bollore. Poi si spegne il fornello e si copre la casseruola con il coperchio per limitare la dispersione del calore, lasciando la pasta in infusione nell’acqua per il restante tempo indicato sulla confezione. Così si arriva a risparmiare ben il 47% di energia. Ma se il cambiamento ti sembra troppo radicale puoi provare ad adottarlo per gradi: spegni il fuoco solo qualche minuto prima e lascia che la pasta finisca la cottura coperta. Un metodo ideale per altro per evitare che i formati più grossi, conchiglioni, fusilloni e paccheri, si rompano o perdano la forma.
Ti potrebbe interessare anche:
- Crescione: il tuo cocktail di vitamine per risvegliare le difese e combattere l'invecchiamento
- Quiche al radicchio e mozzarella
- Dimagrire: prova la dieta del riso integrale superdetox
- Nocciole, integratori di bellezza
- Minestrone di verdure con ceci e quinoa