Intestino: difendilo con la dieta mediterranea
Un intestino in salute è di aiuto contro l’infiammazione e rafforza il sistema immunitario. Tutto merito dei batteri buoni che popolo l’apparato gastrointestinale
Italiani e intestino? Un rapporto difficile, come dimostrano le ultime stime dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri, secondo cui nove connazionali su dieci soffrono di disturbi gastrointestinali. A fare il punto della situazione, il professor Attilio Giacosa, già direttore della struttura complessa di Gastroenterologia e Nutrizione Clinica all’Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro di Genova e gastroenterologo del Centro Diagnostico Italiano di Milano, nel suo intervento all’evento “Dalla tavola al sistema immunitario: il ruolo del microbiota intestinale”, organizzato da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica.
Intestino e sistema immunitario
I disturbi gastrointestinali non solo compromettono la salute dell’apparato digerente, ma possono avere ripercussioni anche su quello immunitario. «A causa della presenza di batteri, l’80% del nostro sistema immunitario è localizzato nell’apparato digerente», spiega Giacosa. L’insieme degli oltre mille miliardi di batteri, virus, funghi e miceti che, comunicando tra loro, agiscono come se fossero un unico organismo, cioè il microbiota intestinale, da non confondere con il microbioma, che indica invece il patrimonio genetico del microbiota.
La dieta mediterranea contro l’infiammazione
I batteri buoni e quelli cattivi non sono sempre facili da definire. Studi recenti identificano batteri con effetti pro-infiammatori e antinfiammatori, entrambi presenti nel nostro organismo.
L’infiammazione è un elemento sempre più rilevante, collegato a patologie cardiache, degenerazione vascolare, cancro, processi di invecchiamento, diminuzione delle difese immunitarie.
La buona notizia è che la dieta mediterranea gioca un ruolo decisivo nel plasmare favorevolmente o meno il microbiota. Un elemento chiave è la sua ricchezza di fibre, specie quelle solubili, molto fermentabili, come l’inulina di cicoria, aglio e cipolla. Anche la pectina, abbondante in vari frutti come la mela, svolge un ruolo significativo. Queste fibre interagiscono con il microbiota attraverso processi fermentativi, generando sostanze di grande importanza. Un aspetto cruciale è rappresentato dai mediatori, ovvero da sostanze prodotte dal metabolismo di batteri del microbiota. Tra questi spiccano gli acidi grassi a catena corta, il combustibile per diversi batteri benefici del microbiota ed essenziali per il nutrimento delle cellule dell’epitelio intestinale e di conseguenza per l’integrità della barriera intestinale.
Dopo le feste
Le quantità di alimenti, specie se superiori alla norma e se accompagnati da qualche bicchiere di vino, hanno ripercussioni su stomaco e intestino. «Per questo, non eccedere con cibi complessi, limita sughi e alcolici, zuccheri e dolci», prosegue. Metti nel piatto i vegetali. È bene evitare il fumo, soprattutto dopo i pasti, poiché la nicotina può influenzare in modo negativo i processi digestivi. Infine, non trascurare l’attività fisica: fai una passeggiata anche nei giorni festivi dopo pasti più ricchi del solito.
Automedicazione consapevole
«Tra i farmaci di automedicazione, da acquistare con il consulto del farmacista, ci sono gli antiacidi contro l’acidità dello stomaco, gli antisecretivi – sostanze che bloccano la produzione di acido e riducono la quota di succhi gastrici al di fuori dello stomaco – e ancora i pro-cinetici che, stimolando la mobilità dello stomaco, aiutano a svuotarlo del contenuto e a ridurre la sensazione di nausea», conclude. Da non dimenticare gli antigas che tolgono senso di gonfiore e gas in eccesso, i probiotici (fermenti lattici) contro un’anomala turbolenza dell’intestinale, le fibre in caso di stipsi e, viceversa, prodotti che bloccano la mobilità intestinale se eccessiva. Possono essere utili disinfettanti intestinali specifici per la “diarrea del viaggiatore”, causata da cibi contaminati e gli antispastici per mal di pancia e contrazioni addominali. Se la situazione non migliora è sempre bene rivolgersi al medico.
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