24/02/2023

Milano Fashion Week Autunno-Inverno 2023/2024: ispirazioni e contaminazioni artistiche

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 24/02/2023 Aggiornato il 24/02/2023

L'arte, il cinema e la poesia ispirano ancora una volta gli stilisti che ci faranno indossare queste loro splendide suggestioni nel prossimo Autunno-Inverno

sfilate milano FW23/24

Cosa c’è di più bello della contaminaziona tra le varie forme d’arte? Secondo noi la moda è arte, che si nutre di ispirazioni e suggestioni, spesso provenienti da altri atti creativi, magari incastonati preziosamente nella nostra linea temporale passata. E anche durante questa Milano Fashion Week abbiamo avuto modo di ammirare il frutto di questi processi, ovvero delle collezioni particolarmente affascinanti, firmate da designer illuminati, che non vediamo l’ora di indossare nel corso della prossima stagione fredda.

Vi segnaliamo che, fino al 16 marzo, sarà possibile visitare presso il nuovo store milanese di Louis Vuitton di Garage Traversi la mostra White Canvas: LV Trainer in Residence, che vede protagoniste le celebri sneakers della maison reinterpretate secondo l’arte di Lady Pink e Lee Quiñones, oltre al compianto Rammellzee (per chi fosse interessato la capsule in questione è già disponibile).

Dal surrealismo alla pop art

Vi sentite delle anticonformiste? Allora siete destinate ad avere un vero colpo di fulmine per la collezione Autunno-Inverno 2023/2024 di Moschino, che mischia un certo fascino aristo-punk con un surrealismo alla Salvador Dalí dando vita a una rivisitazione originale degli emblematici canoni estetici della maison. Gli elementi che sono subito saltati all’occhio durante la sfilata sono spikes oversize, scintillanti parure di bijoux e orli ad effetto liquido. I must-have di Moschino, dai classici tailleur alle giacche biker, dalle collane con lettering logo ai bottoni dorati o di perla sembrano fondersi e si alterano alla stregua dei corpi e degli orologi penzolanti immaginati da Dalí. I colori predominanti? Il nero, il bianco e il viola.

Conferma invece il suo amore per la pop art Alessandro Enriquez, la cui nuova collezione è ispirata all’immaginario del Circo Italiano, con i suoi pois e le mille righe (che il designer distorce rendendole psichedeliche) alle sue luminarie, alle sue esibizioni spettacolari e naturalmente alle sue icone intramontabili come Moira Orfei. Non solo fantasie ma anche colori brillanti, quasi accecanti.

Per la presentazione della collezione Alessandro ha collaborato con l’artista italiano Marco Lodola (celebre esponente del Nuovo Futurismo), il quale ha interpretato la collezione con delle maestose sculture.

Invece nella collezione Phaeonia Il grande Gatsby incontra Studio 54, l’aristocrazia a stelle e strisce si contamina con tracce disco mixando i ruggenti Twenties e gli anni dell’edonismo, due momenti di grande vivacità economica e artistica. Il risultato sono capi dalle linee pulite ed allungate come una flessuosa Elsa Peretti, micro frange per regalare graffi embroidery. E dalle donne amiche di Halston e di Andy Warhol, la mente si muove in un omaggio alle suggestioni di Jackson Pollock. Con il sofisticato dripping che diventa ricamo, nuovo emblema di un espressionismo astratto da portare sulla pelle.

Tra poesie e viaggi

È dedicata a Grazia Deledda, grande scrittrice sarda (vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926) la collezione Autunno-Inverno 2023/2024 di Antonio Marras, che ancora una volta ha delle radici ben radicate nella sua terra natia, da sempre sua massima ispirazione.

Le parole chiave di questa collezione sono mix and match. Tessuti in apparenza distanti tra loro, per qualche incomprensibile alchimia, si fidanzano felicemente: preziosi jacquard tappezzeria interrotti e intarsiati, tartan e tulle floccato, paillettes e stuoie, jersey goffrato, pelliccia fake e matelassè e soprattutto fiori.

Motivi dello streetwear si incontrano con quelli da gran soirèe. Abbiamo visto sfilare i colori dei boschi, il crema, il nero e all’improvviso il rosso: un contrasto solo apparente, in quanto tutte queste tonalità fanno parte della stessa strada fatta di cuore e passione.

Ci sono poi strade che non si vede l’ora di percorrete, come ci racconta Hotel Maryling – A room with a view, la collezione di Maryling, ispirata a un ideale riposo nel Great Bed of Ware, lo spettacolare letto a baldacchino custodito oggi nel V&A Museum di Londra, che nel XVI secolo accoglieva i curiosi viaggiatori nell’Hertfordshire per regalare loro una notte da favola. La magia del viaggio viene tradotta in una tavolozza di colori che richiama i tappeti degli storici hotel di montagna tra il marrone intenso, l’arancio bruciato con accenni di giallo canarino e di viola. I must have della collezione sono abiti monocromatici e capi color block in dialogo con quelle stampe ispirate agli artisti che hanno creato un link con le camere d’albergo in giro per il mondo, da Sofia Coppola di Lost in Translation ai dipinti di Edward Hopper.