Yoga: respira meglio con un affondo
I movimenti del diaframma e quelli di Anjaneyasana, che allunga i muscoli flessori delle anche, sembrerebbero del tutto slegati: invece hanno un’azione sinergica e procurano grande benessere
Respirare in modo ampio, libero e profondo è uno dei presupposti della salute e del benessere: un organismo meglio ossigenato dalla respirazione è più sano, i suoi tessuti si mantengono giovani più a lungo, il metabolismo cellulare è più efficiente. Non solo, sappiamo tutte quanto la respirazione interferisca con lo stato d’animo e sia in grado di contrastare lo stress, grazie a un sicuro effetto rilassante. L’insegnante di yoga Francesca Cassia rivela che c’è una posa particolarmente efficace per liberare il diaframma e migliorare il respiro: si chiama Anjaneyasana ed è un affondo. Non ci credete? Certo, è difficile associare il movimento di un affondo, un esercizio che tutte conosciamo dal fitness tradizionale, con la respirazione: invece sono molto più strettamente legati di quanto possiate pensare.
L’asana è molto semplice a alla portata di tutte: basta mantenere la posizione per 4-5 respiri completi su entrambi i lati per avvertirne i benefici.
Un collegamento inaspettato
Il diaframma, principale muscolo coinvolto nella respirazione, che si solleva e si abbassa ad ogni atto respiratorio, si “aggancia” alla stessa vertebra toracica (la dodicesima) da cui parte la coppia degli psoas, i muscoli flessori delle anche. Dal punto di vista strettamente anatomico, perciò, esiste uno stretto legame fra questi muscoli: se uno lavora bene, anche l’altro è efficiente e in buona salute. Questa correlazione spiega il motivo per cui un esercizio di allungamento dello psoas, come l’affondo, interferisca anche con il grado di tensione e quindi con la funzionalità del diaframma.
I benefici
Oltre a rilassare le tensioni dello psoas, spesso provocate dallo stress, Anjaneyasana comporta un’apertura del torace che aumenta la capacità polmonare e che contribuisce a sua volta a far lavorare meglio il diaframma. Grazie a questo esercizio si impara sfruttare meglio la respirazione, che è corta, rapida e alta in chi è teso e ha il diaframma bloccato, mentre è completa e benefica in chi ce l’ha rilassato ed elastico.
Anche antiritenzione
Volete un motivo in più per provare l’asana? Ogni volta che il diaframma, liberato dalle tensioni, sale e scende con movimenti completi esercita un benefico massaggio su organi e tessuti circostanti: durante l’inspirazione, quando si abbassa, strizza via liquidi ristagnanti e tossine dall’addome, mentre in fase espiratoria, quando si alza, massaggia il cuore.
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