05/11/2022

Mai all’altezza? Impara a credere in te stessa

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 05/11/2022 Aggiornato il 05/11/2022

Convinzioni false ma radicate e un’immagine distorta di sé portano a sottovalutarsi. Ma gli psicologi insegnano facili tecniche per invertire la rotta

mai all'altezza

Quante di voi non credono nelle proprie potenzialità e non si sentono all’altezza per affrontare le sfide della vita? È un problema molto comune: spesso ci riteniamo inadeguate e finiamo per essere prigioniere di una trappola che costruiamo da sole, facendo grandi errori di valutazione su noi stesse. Eppure gli studi recenti hanno evidenziato che chi sfonda nella vita, chi riesce ed è felice, non lo fa perché ha talenti straordinari ma perché crede in sé e nella possibilità di crescere. Lo sottolinea la psicologa Lara Zucchini nel volume “Il coraggio di far fiorire le tue risorse” (ed. Red!).

Spesso non vediamo le nostre capacità, virtù, punti di forza e potenzialità: riconoscerli e convincersi di avere tutte le “qualità base” permette di avere il destino nelle proprie mani e di migliorare.

Il giusto valore ai propri risultati

È più facile vedere, ammirare e applaudire successi e qualità altrui che individuare gli stessi traguardi quando siamo noi a raggiungerli: ci sembrano scontati, non diamo loro il giusto valore e non pensiamo che sono in realtà frutto di impegno, qualità e fatica. Notiamo più spesso i nostri difetti, o ciò che ci manca, rispetto a quello che abbiamo costruito, nel lavoro o negli affetti.

La mente umana agisce sempre seguendo meccanismi auto-sabotanti, perciò tendiamo a svilirci e ad avere scarsa autostima, ad aspettare che siano gli altri a giudicarci e ad accettarci, spesso mascheriamo le nostre fragilità dietro a una corazza di apparente sicurezza. Invece dovremmo imparare a conoscerci a fondo per apprezzare ciò che siamo e ciò che abbiamo.

Le false credenze

Ci sono vari elementi che concorrono a farci avere scarsa motivazione e fiducia: ad esempio le “credenze”, cioè quelle convinzioni che si sono radicate nel tempo pur non avendo una provata fondatezza (come “non sono portata per” o “sono negata”), e le distorsioni della realtà, che consistono nel guardare le cose con filtri soggettivi (ma non corretti), come quando siamo troppo catastrofiste.

La tecnica del “come se”

Uno dei suggerimenti degli esperti per provare benessere e, inconsciamente, insegnare al nostro cervello a “invertire la rotta” è usare l’immaginazione. Per proiettarsi in uno scenario in cui si è già raggiunto ciò che si vorrebbe conseguire si usa la tecnica del “come se”. Vorreste essere più socievoli? Agite come se lo foste, uscite, incontrate più persone. Vorreste essere più produttive sul lavoro? Fate come chi ha tanti impegni: non aspettate domani, abituatevi a programmare e imparate ad affrontare subito le scadenze. Vorreste avere più amici? Non rimanete sul divano, vittime della vostra insicurezza, datevi da fare. Temete il giudizio altrui? Comportatevi come se in ogni cosa che fate foste apprezzate dagli altri. Fingete di essere e comportatevi di conseguenza: gli autoinganni della mente sono stratagemmi utilissimi, instillano nuove credenze, stimolano l’autostima, aiutano a superare l’immagine distorta che si ha di se stesse. E ricordate che agire, superando timori, resistenze e freni più o meno inconsci, è la prima condizione per qualsiasi trasformazione e miglioramento.