Foliage: una vacanza rigenerante nella natura autunnale
La bellezza dell’autunno è nei suoi colori, tanto che c’è chi preferisce organizzare le vacanze proprio in questo periodo dell’anno
Dite quello che volete dell’autunno, ma di sicuro è molto fotogenico. Quando si riesce a indovinare la settimana migliore per mettersi in viaggio, il turismo da foliage è l’ideale per riconciliarsi con l’universo. Per chi nonostante il periodo movimentato riesce a ritagliarsi un weekend di relax c’è l’imbarazzo della scelta, tra i vigneti delle Langhe piemontesi o della valle della Loira e la fiabesca Baviera.
Ma ci sono anche mete più ambiziose che vale la pena di conoscere.
La magia della ruska
Quando la luce inizia a diminuire, i boschi della Finlandia cominciano gradualmente a tingersi di giallo, arancio, rosso e marrone. Qui il foliage si chiama ruska (dal Sámi ruške o ruški) e dona un tocco magico alle escursioni nei boschi alla ricerca di bacche e funghi, oltre a essere un ottimo periodo per chi spera di osservare l’aurora boreale.
Peccato che questa esplosione di colori duri soltanto un paio di settimane, verso fine estate in Lapponia e intorno agli inizi di ottobre nella parte meridionale del paese, dove si trova la capitale Helsinki. Prevedere con esattezza quando si entrerà nel vivo dell’autunno non è così semplice, ma per fortuna c’è la mappa messa a disposizione da Visit Finland (Autumn Foliage Live Map, appunto), aggiornata ogni settimana nel periodo autunnale con l’aiuto di una AI.
Autunno in Canada
Se la mettiamo sul piano della varietà, il Canada non ha rivali. Foreste di aceri, querce, betulle, larici, frassini, faggi e pioppi attirano ogni anno i fedelissimi dell’autunno, alla ricerca di itinerari panoramici e spettacolari. Le mete più gettonate per gli appassionati di foliage sono British Columbia, Ontario e Québec, province ricche di parchi nazionali in cui godersi la quiete e il silenzio tra settembre e ottobre.
Soltanto nell’Algonquin Park (Ontario) si ha la possibilità di immergersi in più di settemila chilometri quadrati di boschi e valli che in autunno si tingono di sfumature intermedie tra il verde e il giallo, l’arancio e il rosso intenso. Tutte premurosamente annotate in tempo reale nel report stilato dal sito ufficiale, dettagliato anche nel mostrare gli effetti del cambiamento climatico sulla vita degli alberi.
Kōyō e momiji
Le sfumature dell’autunno in Giappone sono soprattutto due, il rosso cremisi e il giallo. Ecco perché nel sistema di scrittura kanji lo spettacolo delle foglie che cambiano colore (kōyō) può avere ideogrammi diversi, a seconda che a prevalere sia l’una o l’altra, scrive Laura Imai Messina in Tokyo tutto l’anno (Einaudi). Il momento migliore per ammirarle è da metà novembre a inizio dicembre, non a caso uno dei periodi più amati dai turisti dopo quello dell’hanami, la fioritura dei ciliegi.
In autunno è l’acero a raggiungere il massimo splendore. Da secoli è tradizione celebrare la sua bellezza con il momijigari, ovvero la caccia alle foglie. Si ammirano facendo lunghe passeggiate o pic-nic sotto gli alberi, si raccolgono per farne degli originali segnalibri o, nella zona del Kansai, per immergerle nella farina e ottenere “un tempura dai colori vivaci, misto al giallo bruno della pastella”. Le foglie fritte sono uno street food tipico di Minō, città della prefettura di Osaka: conservate sotto sale per un anno intero, vengono accuratamente lavate e trasformate in dolcetti dorati e croccanti che mantengono la forma originale.
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