Allergie estive: affrontale così
Bigiotteria, tattoo, tessuti e poi alimenti, cosmetici... I fattori scatenanti delle allergie estive sono tanti e possono mettere a dura prova le nostre vacanze. Ecco come tenere il problema sotto controllo
Villeggiatura e relax sono un toccasana per mente e corpo. Attenzione, però ad alcuni disturbi come le allergie, che possono incrinare il mood vacanziero. Gli specialisti ci spiegano come gestire la situazione.
Che prurito!
Si stima che durante il periodo estivo circa un milione di persone abbia almeno un episodio di orticaria acuta – ne soffre anche il 10 % della popolazione pediatrica – che si manifesta con pomfi, lesioni cutanee eritemato-edematose e pruriginose. I motivi? La sudorazione che aumenta il prurito, seguita da raggi solari e acqua di mare che irritano la pelle. «L’applicazione di cosmetici usati nel periodo estivo, per esempio oli per capelli, creme o filtri solari con conservanti, profumi, può determinare un’orticaria da contatto che può rimanere localizzata oppure estendersi. Per questo, meglio fare docce con acqua dolce subito dopo il bagno in mare, proteggere la cute con cappelli e magliette, soprattutto durante le ore più calde», dice Gian Luigi Marseglia, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Pavia, Policlinico San Matteo.
Occhio a tessuti e tatuaggi
Attenzione anche all’abbigliamento e alla bigiotteria: la formaldeide e le resine presenti nei vestiti sotto l’etichetta e le colle per il fissaggio degli accessori così come il materiale con cui è realizzata la bigiotteria possono causare sensibilizzazione e dermatite da contatto. La sostanza scatenante va rimossa e serve proteggere la pelle dai raggi solari.
Attenzione anche ai tatuaggi temporanei all’henné, una sostanza presente in forma non ossidata e in concentrazioni non note che può sensibilizzare la pelle.
Quelle fastidiose punture d’insetto
In Italia oltre cinque milioni di persone vengono punte ogni anno dagli imenotteri (insetti) e circa il 5% di queste sviluppa una reazione allergica sistemica. Le punture di questi insetti interessa oltre 500mila bambini e adolescenti, di cui circa il 5% ha una reazione allergica. Le vacanze al mare ci espongono anche al morso di meduse. «Nel caso di manifestazione moderata-severa è necessario recarsi al pronto soccorso per la risoluzione dell’episodio acuto e una successiva presa in carico da un centro allergologico specialistico. Per le punture di meduse è bene evitare di grattarsi, lavando via il veleno, rimuovendo i tentacoli dalla cute con acqua di mare e applicando sulla pelle un gel astringente al cloruro d’alluminio. Dimentichiamoci i prodotti a base di ammoniaca o i rimedi naturali quali urina, pietre calde o sabbia, che potrebbero aumentare lo stato irritativo», precisa Sara Manti, ricercatore in Pediatria all’Università degli Studi di Messina.
Precauzioni a tavola
Nella stagione estiva si registra un aumento di casi si allergie alimentari per via di un maggiore consumo di cibi ricchi in istamina e/o istamino-liberatori quali frutta fresca di stagione, pesche, albicocche, susine, etc; pesce, crostacei e molluschi. «Questi alimenti, soprattutto se crudi, aumentano il rischio di ingestione di parassiti allergizzanti, scatenando diverse reazioni, dall’orticaria allo shock anafilattico. È facile che le alte temperature alterino i cibi, e se i processi di conservazione e preparazione non sono adeguati, l’eventualità d’intossicazione alimentare è elevata», dice Manti.
Le allergie oculari
L’allergia oculare interessa oltre il 20% della popolazione. Tra le forme più comuni distinguiamo le congiuntiviti allergiche intermittenti e persistenti. «È opportuno rispettare alcune semplici regole igieniche come lavare di frequente le mani, evitare di sfregare gli occhi, usare lacrime artificiali, bere molta acqua per prevenire la disidratazione del corpo vitreo, indossare occhiali da sole durante l’esposizione. Indossare un cappello a tesa larga può servire a proteggere al meglio gli occhi da superfici riflettenti come acqua e sabbia», dice Michele Miraglia Del Giudice, professore associato di pediatria all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Pollini tutto l’anno
Il soggiorno nelle località marine dal clima temperato rappresenta un vantaggio per chi soffre di malattie respiratorie croniche, che risultano sensibili agli sbalzi termici. «I cambiamenti climatici hanno influenzato il calendario pollinico, favorendo un prolungamento della stagione pollinica anche nei mesi estivi, come per le graminacee. Da luglio a settembre, sono diffusi soprattutto i pollini delle composite – ambrosia, assenzio, artemisia – che possono riacutizzare i sintomi. Il clima caldo-umido facilita la proliferazione degli acari della polvere, specie negli ambienti interni delle case di villeggiatura in cui la bonifica ambientale non è stata effettuata per parecchi mesi. Anche le muffe rappresentano un potenziale pericolo in vacanza perché crescono soprattutto in condizioni di elevata umidità, sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Meglio limitare il tempo all’aperto durante le giornate molto ventose, soggiornando in locali climatizzati da un deumidificatore», precisa Miraglia Del Giudice.
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