Igiene delle mani: quanto ci preoccupa?
Siamo fra i Paesi in cui ci si lava più frequentemente le mani, ma ci sono ancora forti timori quando lo si deve fare nei bagni pubblici e non tutti sanno quanto sia importante anche asciugarle
La pandemia, si sa, ha cambiato molto le nostre abitudini quotidiane e anche i gesti più semplici, soprattutto quelli legati all’igiene, si sono modificati. L’abitudine a lavarsi le mani, ad esempio, si è diffusa molto più ampiamente che nell’epoca pre-Covid. Siete anche voi fra quelle che ripetono le abluzioni più e più volte al giorno, ogni volta che toccate qualcosa potenzialmente “contaminato”? E che sono preoccupate per l’igiene, soprattutto quando devono frequentare luoghi come i bagni pubblici? Non temete, non siete affatto sole. Anzi, una ricerca svolta da Dyson in 20 Paesi nel primo e nel secondo anno della pandemia, comparando poi le risposte degli intervistati nel 2020 a quelle del 2021, mostra che gli italiani sono fra i più attenti e rigorosi in fatto di pulizia.
Siamo nella top 5 dei Paesi con il maggior numero di persone “dalle mani pulite”.
Le attenzioni fuori casa
Nel 2020, dopo i primi mesi della pandemia, l’84% degli intervistati a livello mondiale si lavava le mani con sapone e acqua 5 o più volte al giorno (la maggioranza anche 8 o più volte al giorno), mentre nel 2021 questa percentuale è scesa al 74%. Non è stato però così in Italia, dove l’84% ha mantenuto questa abitudine (nel 2020 erano l’89%). Fanalino di coda il Giappone, dove si lava frequentemente solo una persona su due.
Se lavarsi tante volte le mani a casa propria è un gesto ormai acquisito, emerge una particolare preoccupazione per l’uso dei bagni pubblici: quando si è costretti a usarli, come ci si sente? L’indagine rivela che nel 2021 il 75% degli italiani si è detto ancora più preoccupato di usufruirne rispetto all’anno precedente. In questo siamo alle spalle soltanto di Messico, Taiwan e Turchia, dove l’80% degli intervistati ha rivelato di essere più a disagio che nel primo anno di pandemia. I timori per l’igiene nei bagni condivisi con estranei sono spesso legati alle vecchie tecnologie: non si è preoccupati solo per la presenza di wc sporchi, per la mancanza di carta igienica o per gli scarichi bloccati, come accadeva già in passato, ma a questi disagi si è aggiunto proprio quello legato al momento di lavarsi le mani. Per il 50% degli italiani la maggiore preoccupazione è infatti quella di dover toccare tasti fisici (contro il 38% della media globale), mentre il 26% teme di asciugarsi le mani con aria non pulita. La presenza di apparecchiature dotate di filtri per la pulizia dell’aria rassicurerebbe il 50% degli intervistati nel nostro Paese e la tecnologia touchless il 55%.
Asciugarsi senza rischi
Nonostante l’aumento di campagne di sensibilizzazione incentrate sulla salute e sull’igiene durante la pandemia, meno di un italiano su tre (27%) dichiara di asciugarsi le mani per timori igienici (molti lo fanno solo per comodità o per abitudine). Ecco il commento del dottor Salome Giao, microbiologo senior e scienziato presso Dyson: «Questi risultati evidenziano la necessità di ulteriore sensibilizzazione sull’igiene delle mani. Sappiamo che le mani umide possono trasferire fino a 1.000 volte più batteri delle mani asciutte, mentre strofinare le mani sui vestiti può compromettere il processo di igienizzazione, poiché gli abiti possono aggiungere batteri alle mani lavate se non sono puliti».
Ti potrebbe interessare anche:
- Seno: i controlli gratuiti nel mese della prevenzione
- Cicatrici: trattale così
- Vitiligine: le nuove terapie
- Alopecia areata: arrivano i farmaci biologici
- Presenza di un calcolo nella colecisti: che fare?